Lettera scritta da Lorenzo il 9 febbraio 2006
Cari amici,
vi scrivo questa lettera dopo una doccia, uno di quei ormai rari momenti in cui mi trovo tranquillo a pensare a me stesso e alla mia vita. Scrivo pensando che tra pochi giorni saranno 6 anni dall'inizio delle cure. 6 anni. Oltre 2000 giorni. Alcuni di voi neanche mi conoscevano allora, altri sono diventati via via più vicini, altri ancora mi conoscono da una vita, quei 16 anni che avanzano a questa storia.
Non so neanche perché alla fine ho deciso di scrivervi. Forse per ringraziarvi, forse per uno scopo solamente catartico personale, non lo so. Spero possiate apprezzare nel vostro intimo queste mie righe che scrivo a cuore aperto.
Da un lato devo ringraziare i medici perché dopo 6 anni sono ancora qui e sono ancora in condizione di scrivervi, ragionare, muovermi, alle volte fare sport, studiare.. vivere. Li devo ringraziare molto perché ne ho passate veramente di tutti i colori e non so ancora quante ne passerò. La mia volontà di stare qui c'è eccome e voi che mi conoscete bene lo sapete altrettanto bene. Purtroppo questi sei anni non sono stati una passeggiata. SI, ho un fisico che reagisce bene ma allo stesso tempo mi dichiaro sempre più spesso stufo delle continue magagne. Ogni volta è qualcosa di nuovo che compare. Sia esso un rene che da problemi, la pelle secchissima, la sinusite che ho ora, decine e decine di disavventure posso ricordare. Ho avuto spesso il desiderio, e talvolta il suggerimento, di scrivere un libro, ma sono troppo sul lato scientifico per mettermi a tavolino a scrivere qualcosa. Mi piacerebbe raccontare agli altri. A quelli che, sorridendo ironicamente, vedo comparire spaesati in ospedale alle loro prime esperienze, a quelli che ce l'hanno fatta per capire che non è mai semplice e chiedere anche di essere uno di quelli al più presto (non so se funzioni a richiesta la guarigione ma ci provo), a quelli che non ce l'hanno fatta. Diverse persone ricordo che purtroppo sono state sconfitte. E anche a loro voglio dire grazie dopo sei anni. Perché mi hanno dato la forza anche nei momenti peggiori di rialzarmi. Alzare prima lo sguardo per guardare avanti e poi come un pugile pesto trovare lo slancio per rimettersi in piedi e continuare a combattere.
Non posso ancora dire che sia finita anche se noto sempre di più che i medici ce la mettono tutta. Alle volte ovviamente un po' me la prendo con loro perché ci si aspetta sempre troppo, ma devo troppo a loro. Un debito che non posso saldare. Una spiegazione ulteriore che il loro non è un lavoro ma una passione. Io continuo a combattere senza sapere bene il mio futuro. Da un lato non è per niente bello vedendo tanti miei coetanei le cui uniche disgrazie sono merito loro; dall'altro non è mai stato da me arrendermi e, anche se non so il quando, io ci conto che questa avventura avrà un fine.
E' stata una storia lunga e complessa. Non posso però allo stesso tempo dire, pur lasciandovi magari un po' perplessi con questa affermazione, che sia stato tutto male. Ho imparato molto da queste esperienze. Ho imparato a relazionarmi fin da giovane con il mondo adulto, a prendere le mie decisioni chiare e nette. Devo molto anche a questa malattia perché è anche per questo che sono la persona che conoscete. Io al momento mi reputo soddisfatto di dove sono giunto. Sono contento di chi io sia e spero di rimanerne soddisfatto per il tempo a venire.
Ringrazio voi tutti per essermi stati vicini, con la speranza che lo siate sempre anche nel futuro.
Vi voglio bene. Lorenzo RB
Benvenuti nella mia sezione personale.
Queste pagine sono simboleggiate da uno zainetto colorato. Simbolo ideale del divertimento e dei giochi, esso può contenere il necessario per qualsiasi avventura. Dalle chiavi della mia nuova macchina per percorrere un giro tra i colli e i monti oppure un pallone da calcio che sempre porto con me. Ancora una coperta per distendersi al sole di un prato o un costume per tuffarsi in un mare blu. Ogni pensiero della vostra e della mia fantasia può realizzarsi con esso. E' simbolicamente l'idea dello svago e del divertimento ma non solo. E' il punto di partenza di ogni giorno, il compagno di viaggi da cui idealmente non puoi separarti. E come la vita insegna i viaggi sono tanti e sempre nuovi. Alcuni saranno belli, alcuni saranno brutti ma sarà sempre compito nostro trarne insegnamento ed esperienza.
Un giorno mi vorrò fermare magari su una roccia a riposare dopo una lunga camminata. Prenderò con me lo zaino e guardando dentro scorrerà la galleria dei miei ricordi. E con esso spero di ritrovare tanti amici, tanti compari di mille avventure, tanti matti come me, che han fatto le cose più assurde. E poi finito questo momento di nostalgie, su, in piedi, scattare, è ora di caricarsi di nuovo lo zaino in spalla e andare ancora perchè il mondo là fuori è infinito e tutto da scoprire e sarà sempre come compiere i primi curiosi passi di bambino.